Tempo: il capitale che puoi investire, ma non puoi far aumentare, solo gestire.

La nostra vita è una perenne corsa contro di lui. Abbiamo imparato a misurarlo, abbiamo cercato di addomesticarlo, ma lui, il tempo, continua inesorabile a trascorrere, nonostante i nostri sforzi. Il Time Management, o gestione del tempo, rimane quindi uno dei punti cruciali della vita di ognuno di noi, e un settore strategico nell’economia di un’azienda.

Il tempo è tra i beni più preziosi che abbiamo a disposizione, ed è una risorsa senza ombra di dubbio limitata, il nostro tempo è destinato, in ogni caso, a finire. 

Abbiamo a disposizione agende, abbiamo studiato sistemi di controllo e organizzazione, orologi che tengono il conto per noi, ma dobbiamo sempre fare i conti, con minuti da 60 secondi, ore da 60 minuti, giorni di 24 ore, e anni di 365 giorni (più o meno), moltiplicati per “N”, che è una variabile che non possiamo in alcun modo conoscere, e questo già rende il tutto tremendamente complicato, ma contemporaneamente estremamente semplice: il tempo non va sprecato, ma investito in maniera oculata. 

Alla luce di tutto questo, cos’è il time management? Letteralmente, la gestione del tempo è un processo di pianificazione e controllo del tempo utilizzato per specifiche attività. 

Quali sono i risultati dell’applicazione del Time Management, nel momento in cui caliamo il concetto all’interno della vita aziendale? Aumentare efficacia, efficienza e produttività, di tutte le singole attività e processi, per incrementare i profitti. 

Quindi il Time management, va oltre alla perfetta organizzazione della propria agenda, o la mera gestione della settimana lavorativa, o meglio, è tutto questo e molto altro. 

È un’efficace pianificazione del lavoro a tutti i livelli, che parte da un approccio realistico all’organizzazione di priorità, orari e scadenze, che permetta di svolgere al meglio ogni attività, con la conseguente ottimizzazione del tempo, perché gli errori sono sempre un costo, sotto ogni punto di vista. 

Sono molteplici i metodi, le filosofie, le culture in merito alla gestione del tempo, che possiamo imparare, adottare e applicare, sia in ambito lavorativo, che nella sfera personale, perché per tutti è importante avere tempo a disposizione per le persone o le attività che riteniamo importanti. 

Potremmo iniziare dall’ABC, che è sì la base, ma è anche un sistema di categorizzazione delle priorità, una sorta di triage delle cose da fare, alle quali assegnare etichette:
A – per tutte le attività importanti e urgenti,
B – per quelle importanti, ma non urgenti,
C – per tutto quanto non è né importante, né urgente.
Poi si potrebbe scegliere di
sbrigare nell’immediato tutte le incombenze che richiedono complessivamente meno tempo, per lasciare lo spazio più ampio a quelle che invece necessitano di un investimento di tempo maggiore. Possiamo adottare tecniche di lavoro, che tengono conto dei cicli fisiologici di attenzione e affaticamento. Qualsiasi strumento si scelga di adottare, la sua efficacia rimarrà sempre legata alla disciplina personale. 

Tutti noi abbiamo abitudini, routine a cui siamo legati, in cui ci troviamo a nostro agio, che è difficile sostituire. Ma quanto del nostro preziosissimo tempo sacrifichiamo in quelle cattive abitudini, che non ci permettono di essere efficaci? Così come si fa nello sport, è importante allenarsi nella gestione del tempo, anzi sarà sicuramente tempo ben investito, non solo quello dedicato alla programmazione, ma anche quello che utilizzeremo per implementare le nostre performance in questo campo. 

Un allenamento corretto e costante, ci permetterà poi di evitare gran parte dei rischi che possono scaturire dalla cattiva gestione o da un carico eccessivo di impegni. Prendersi il tempo adeguato per disporre correttamente e coerentemente le nostre priorità, tornerà sicuramente utile nel momento in cui dovremo valutare il valore del nostro tempo, per decidere non solo come impiegarlo, ma anche quanto farselo pagare, per mettere sulla bilancia “il gioco e il consumo della candela”. 

Come fare? Da dove partire? Inserendo nella nostra agenda giornaliera, il tempo per la formazione. Sì perché la formazione, l’aggiornamento, non dovrebbero essere parentesi relegate a periodi definiti o specifici della nostra vita, ma “momenti della nostra giornata”, un’attività quotidiana. 

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