Il noto psichiatra e sociologo Paolo Crepet ha illuminato con la sua sapienza ed i suoi ragionamenti la platea della 18^ edizione di Evolution Forum Day, che si è tenuta il 16 aprile 2016 all’auditorium di San Patrignano.
Parlando del tema di questa edizione “L’errore vincente”, Crepet non ha usato giri di parole: “Chi non fa errori è un cretino. In Sicilia si dice che chi mangia pane fa briciole, quindi chi non mangia pane non fa briciole. Il pane va mangiato. Credo che sia fondamentale provarci nella vita. La vita è fatta di tentativi ed errori. Non bisogna essere giudicati per gli errori che si fanno, neanche per i tentativi che si fanno, semmai per le omissioni.
La risorsa fondamentale è quello che c’hai dentro. Ci sono un sacco di cose dentro che noi non conosciamo. Credo che debbano solo trovare il tempo per esprimersi”.
Poi il sociologo ha raccontato una massima che lo ha colpito molto da ragazzo: “Da amante della vela avevo un vecchio marinaio che veneravo come un mito. Parlando della vita in una interviste poco prima di morire rispose: «La vita mi ha insegnanto che tutto quello che è comodo è stupido».
Se ci pensate è così. Fare la facoltà nella propria città, fidanzarsi con la vicina di casa. Sono scelte comode. Ma le cose scomode aggiungono delle emozioni, la non banalità ti meraviglia. Nella comodità non c’è eccitazione. La comodità è prevedibile come l’infelicità”.
In questo senso sbagliare non deve fare paura, ma deve essere visto come una cosa naturale: “La vita è una provocazione continua, è alzare l’asticella sempre. Bisogna fare tentativi, errori, avere la voglia di avere ambizione, di non arrendersi, di non essere come gli altri. Questo va provato.
Oggi le parole sognatore e visionario sono diventate quasi delle offese. Invece i sognatori indicano la strada, i visionari anticipano mode e tendenze.
La nostra natura ci ha dato dei sensi per farci diventare cacciatori di orizzonti. Per questo trasecolo quando vedo dare gli smartphone ai neonati. Quei bambini se non allenano correttamente tutti i sensi non riusciranno a svilupparli da adulti. Invece occorre avere sogni, idee, utopie, progetti”.
E ancora: “La visione è quella cosa che c’è in fondo al mare… si chiama orizzonte. Noi dobbiamo vivere come tutti i cercatori di orizzonti, nel senso di guardare più in là possibile e avere la lungimiranza che, raggiunto un orizzonte, ce n’è un altro e un altro e un altro ancora. Devi finire la tua vita con la curiosità dell’ultimo. Senza quello non godi! La vita è fatta anche di felicità, un lavoro difficile e anche molto costoso. Ma vivere infelici per risparmiare qualcosa credo sia da deficienti. Noi invece siamo qua per guardare oltre alla punta del dito, per indicare la luna… con il coraggio di guardarla e con la consapevolezza che prima o poi ci arriveremo vicini.”
Anche perché Crepet ricorda che “la ricerca della felicità non è raggiungerla, è andarci vicino”.
Con la consapevolezza che in questo percorso, spinti dalla passione, “si possono fare anche cose sconsiderate. Però alla base di tutto c’è uno stato dell’anima che è prezioso, meraviglioso. Si chiama inquietudine. Un bambino che non sia inquieto è inquietante. E quindi bisogna amare la nostra inquietudine anche quando ci fa fare qualche piccolo sbaglio… anche quando sai che quella sfida, magari nell’amore, sai che la perdi… sai che sei accanto alla persona sbagliata, ma ti attrae tanto, non sai resistere e “devi” andare.
Poi magari tiri su un po’ di cocci, ti metti 4 cerotti e ricominci da un’altra parte, ma sei più forte, più gioioso anche di quella sconfitta…
Perché ci sono sconfitte meravigliose, così come ci sono dei successi molto pericolosi…”
“Ascoltare Crepet – aggiunge Gianluca Spadoni, ideatore e conduttore di Evolution Forum Day – è sempre un grande arricchimento, un confronto che porta a riflessioni importanti e che suggerisce ottimi spunti di auto-analisi, sia nel mondo del lavoro che in quello della vita privata quotidiana.”
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