gianluca spadoni tgcom24 13 apr 1

Giovani e lavoro che cambia, Gianluca Spadoni a TgCom24

“Il messaggio per i giovani è che magari non farai il cameriere tutta la vita, però inizia da qua. Magari non farai il cuoco tutta la vita, però inizia da qua. Magari non farai la commessa tutta la vita però inizia da qua e imparando ti costruirai il futuro”.

Questo il messaggio di Gianluca Spadoni ospite in diretta di TgCom24 nella mattina di sabato 13 aprile.

“Nell’Osservatorio Evolution Forum Business School – ha detto l’ideatore in collegamento dall’aula della Dallara Academy – abbiamo migliaia di aziende, di imprenditori, di Pmi che ci raccontano quello che sta accadendo oggi nel mondo del lavoro. Dai dati emerge fortemente che siamo in una fase particolarissima, con l’incertezza che riguarda ormai tutto il mondo del lavoro.

 

Spessissimo le aziende, ma anche le regole che arrivano dalle istituzioni, hanno un modo di pensare vecchio. Tanti non hanno compreso, ad esempio, che la transizione digitale è anche nel modo di lavorare e nel modo in cui i giovani si approcciano con il mondo del lavoro. Per un ragazzo di vent’anni è molto più facile poter iniziare un lavoro che gli permette di guadagnare mille, duemila o tre mila euro grazie al digitale piuttosto che sporcarsi le mani e andare a fare un’attività in un settore che viene visto faticoso”.

Quindi cosa fare per avvicinare i giovani ai lavori artigianali e manuali?

“Dobbiamo fare due cose – ha detto Spadoni – la prima è aiutare le imprese a comprendere che è cambiato il modo di offrire il lavoro. Il lavoro da una parte ovviamente deve rispettare dei canoni economici di dignità e premiare le persone che lavorano, dall’altra parte deve dare qualcosa di più dei soldi.

Dobbiamo far tornare il lavoro un luogo in cui le persone crescono e migliorano, in cui fanno parte di qualcosa di più grande.

Ed ecco la seconda cosa da fare. Dobbiamo tornare ad affermare che, a prescindere da quello che fai, con il lavoro tu ogni giorno contribuisci al tuo miglioramento e a quello della società. 

Anche perché, soprattutto le nuove generazioni, sanno benissimo che non faranno lo stesso lavoro tutta la vita come accadeva alle generazioni precedenti.

Oggi il lavoro che tu fai serve per, da una parte, a guadagnarti il tuo posto nel mondo, dall’altra parte a prepararti al lavoro successivo”.

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