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La terra

La Terra è un pianeta unico perché il solo ad essere caratterizzato da un fenomeno unico: la vita. Noi siamo vita su questo pianeta che ci garantisce le condizioni perfette per esserlo. Riconoscere l’unicità e la fragilità al tempo stesso della nostra realtà, ci aiuta ad agire per proteggere e preservare.

Tutti hanno il diritto etico ad un ambiente sano, equilibrato e sostenibile.

La Terra ha 4,5 miliardi di anni. La vita su questo pianeta è stata più volte spazzata via, ma mai del tutto: negli ultimi 450 milioni di anni, la Terra ha visto cinque estinzioni di massa in cui i 3/4 delle specie viventi in mare e sulla terraferma si sono estinte. Oggi, secondo le menti più brillanti dell’umanità e la loro Valutazione sulla Biodiversità Globale ci troviamo sulla soglia della sesta estinzione di massa nella storia della Terra, visto che nei prossimi 10 anni si stima che le specie animali e vegetali a rischio di estinzione siano circa un milione. La sesta estinzione di massa Ä— stata causata dall’uomo per un fenomeno chiamato terraformazione che consiste nel modificare la superficie terrestre ai fini dell’uomo, così egli ha dominato il 75% delle terre non ricoperte dai ghiacci, mediante l’agricoltura, l’estrazione, l’industrializzazione e l’urbanizzazione, portando via spazio alle altre forme di vita sulla Terra.     

Come possiamo sistemare le cose? Con l’Ambientalismo o con l’Ecologia?                  

L’ambientalismo ė l’intervento alle singole sfide ambientali cercando di attenuare l’impatto delle attività umane sulla Terra, accettando il modello esistente, capitalistico-produttivista che ha generato la situazione da correggere.

L’ecologia, in particolare l’ecologia politica, è ciò che serve come risposta globale e decisiva per il breve lasso temporale di 10 anni che abbiamo a disposizione per risolvere la crisi ambientale. Questo approccio parte dalle persone e punta a rimettere l’umanità al centro volendo revisionare complessivamente il modello di vita basato sulla tecnocrazia, sull’iperconsumismo e quindi sull’iperproduzione, che ha creato una cultura competitiva a discapito di quella cooperativa che ci può salvare.

Il periodo storico in cui viviamo necessita di figure di riferimento specializzate ed esperte in pianificazione e cura del verde urbano e nel settore educativo ambientale per l’urgenza di ripristinare gli equilibri uomo-natura che c’erano un tempo, perché in futuro l’uomo abiterà sempre di più le città. I cambiamenti in atto sono sempre più veloci e l’uomo si interroga sul suo agire. Dalla crisi ambientale, nascono altre tipologie di crisi, come quelle sanitarie che danno il via a crisi economiche e sociali. Tutto questo crea una spinta accelerativa nel campo della Green Economy. Formarsi per lavorare con questa missione è un investimento sul proprio futuro e quello del pianeta.

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