Il pensiero critico: cos’è e come si sviluppa?

Il pensiero critico: cos’è e come si sviluppa?

Il Pensiero Critico è una delle Soft Skills indicate dal World Economic Forum come una delle abilità più richieste dal mondo del lavoro di oggi, e allo stesso tempo rappresenta una qualità apprezzabile per vivere nella società moderna.

Il Pensiero Critico non lo ereditiamo geneticamente dai nostri predecessori, ma si tratta di una capacità cognitiva che può e deve essere sviluppata.

L’origine del Pensiero Critico affonda le radici nella filosofia, in particolare in quella socratica descritta da Platone.
Il metodo socratico, che veniva messo in atto tra maestro e allievo, consisteva nell’aiutare l’allievo a individuare il suo punto di vista personale, a riconoscerne la fallibilità e ad argomentare nella maniera più funzionale.
Attraverso questo metodo il maestro insegnava all’allievo che la propria verità o visione del mondo era solo un’opinione che andava sottoposta a critica e verifica.
Questa verifica veniva effettuata attraverso una serie di domande che avevano il fine di sviscerare la questione e portare l’allievo a ragionare con la propria testa.

Alcuni esempi di quesiti del metodo socratico sono i seguenti:
– cosa intendi per………?
– Come arrivi a questa conclusione?
– Cosa ti fa credere di avere ragione?
– Qual è la fonte dalla quale attingi queste informazioni (assumendo che sia attendibile)?
– Cosa potrebbe succedere se tu ti sbagliassi?
– Sapresti indicarmi due pareri in disaccordo con te, illustrandomi le ragioni del disaccordo?
– Come potrei accertarmi che stai dicendo la verità?

Sviluppare il Pensiero Critico richiede una mente aperta, un po’ di sano scetticismo e una buona dose di etica personale.
Viviamo in un’epoca nella quale siamo spesso portati a pensare in maniera collettiva.
Molto spesso, per pigrizia o ignoranza, ci lasciamo condizionare dall’opinione che va per la maggiore senza interrogarci o senza mettere in discussione nulla di quello che riceviamo come informazione.
Quelli che imparano a sviluppare il Pensiero Critico smettono di essere suscettibili alla manipolazione operata dai media, poiché non “prendono per buona” qualsiasi cosa venga loro detta o trasmessa (qui si aprirebbe tutto il tema delle “Fake News”, ad esempio).

La Facoltà di Psicologia dell’Università di Cambridge ha pubblicato i risultati di uno studio riguardante alcune criteri utilizzabili per potenziare il proprio Pensiero Critico:
1) ampliare le prospettive e non fermarsi alla prima opzione consente di avere a disposizione più sorgenti o punti di vista da cui analizzare la questione in maniera completa;
2) essere proattivi e non reattivi ci mette nella condizione di prendere in mano le redini dei nostri ragionamenti, diveniamo così agenti consapevoli e responsabili dei nostri pensieri;

3) ragionare in maniera più etica significa smetterla di guardare il mondo solo con i filtri bianchi e neri, ma apprezzare e accogliere anche le sfumature, che ci arricchiscono e ci consentono di ampliare l’orizzonte delle nostre visioni;

4) mantenere il senso dell’umorismo ci dà modo di allenare l’intelligenza (essendone l’ironia un grande sintomo!);

5) essere consapevoli delle distorsioni cognitive che di solito operiamo, come ad esempio la generalizzazione, l’attribuzione di etichette, l’attenzione selettiva alle informazioni, ci consente di ragionare con la mente lucida e scevra da “bias”.

Avere la capacità di nutrire il dubbio rispetto alle informazioni che riceviamo, di spostare il punto di osservazione quando ci troviamo di fronte a una questione, di analizzare i dati che abbiamo a disposizione… ci aiuta in generale nella completezza dei ragionamenti, ma anche a fare scelte ponderate per il futuro, funzionali a ciò che vogliamo ottenere.

Mettere in discussione gli input che riceviamo amplia inoltre la gamma delle possibili soluzioni e anche quello delle possibilità.

Ecco perché il Pensiero Critico rappresenta una skill tra le più richieste dal mondo del lavoro di oggi.

Continua a seguirci sul canale Telegram di Evolution Forum: ogni settimana pubblichiamo contenuti interessanti, riguardanti l’epoca che stiamo vivendo!

Il Pensiero Critico non lo ereditiamo geneticamente dai nostri predecessori, ma si tratta di una capacità cognitiva che può e deve essere sviluppata.

L’origine del Pensiero Critico affonda le radici nella filosofia, in particolare in quella socratica descritta da Platone.
Il metodo socratico, che veniva messo in atto tra maestro e allievo, consisteva nell’aiutare l’allievo a individuare il suo punto di vista personale, a riconoscerne la fallibilità e ad argomentare nella maniera più funzionale.
Attraverso questo metodo il maestro insegnava all’allievo che la propria verità o visione del mondo era solo un’opinione che andava sottoposta a critica e verifica.
Questa verifica veniva effettuata attraverso una serie di domande che avevano il fine di sviscerare la questione e portare l’allievo a ragionare con la propria testa.

Alcuni esempi di quesiti del metodo socratico sono i seguenti:
– cosa intendi per………?
– Come arrivi a questa conclusione?
– Cosa ti fa credere di avere ragione?
– Qual è la fonte dalla quale attingi queste informazioni (assumendo che sia attendibile)?
– Cosa potrebbe succedere se tu ti sbagliassi?
– Sapresti indicarmi due pareri in disaccordo con te, illustrandomi le ragioni del disaccordo?
– Come potrei accertarmi che stai dicendo la verità?

Sviluppare il Pensiero Critico richiede una mente aperta, un po’ di sano scetticismo e una buona dose di etica personale.
Viviamo in un’epoca nella quale siamo spesso portati a pensare in maniera collettiva.
Molto spesso, per pigrizia o ignoranza, ci lasciamo condizionare dall’opinione che va per la maggiore senza interrogarci o senza mettere in discussione nulla di quello che riceviamo come informazione.
Quelli che imparano a sviluppare il Pensiero Critico smettono di essere suscettibili alla manipolazione operata dai media, poiché non “prendono per buona” qualsiasi cosa venga loro detta o trasmessa (qui si aprirebbe tutto il tema delle “Fake News”, ad esempio).

La Facoltà di Psicologia dell’Università di Cambridge ha pubblicato i risultati di uno studio riguardante alcune criteri utilizzabili per potenziare il proprio Pensiero Critico:
1) ampliare le prospettive e non fermarsi alla prima opzione consente di avere a disposizione più sorgenti o punti di vista da cui analizzare la questione in maniera completa;
2) essere proattivi e non reattivi ci mette nella condizione di prendere in mano le redini dei nostri ragionamenti, diveniamo così agenti consapevoli e responsabili dei nostri pensieri;

3) ragionare in maniera più etica significa smetterla di guardare il mondo solo con i filtri bianchi e neri, ma apprezzare e accogliere anche le sfumature, che ci arricchiscono e ci consentono di ampliare l’orizzonte delle nostre visioni;

4) mantenere il senso dell’umorismo ci dà modo di allenare l’intelligenza (essendone l’ironia un grande sintomo!);

5) essere consapevoli delle distorsioni cognitive che di solito operiamo, come ad esempio la generalizzazione, l’attribuzione di etichette, l’attenzione selettiva alle informazioni, ci consente di ragionare con la mente lucida e scevra da “bias”.

Avere la capacità di nutrire il dubbio rispetto alle informazioni che riceviamo, di spostare il punto di osservazione quando ci troviamo di fronte a una questione, di analizzare i dati che abbiamo a disposizione… ci aiuta in generale nella completezza dei ragionamenti, ma anche a fare scelte ponderate per il futuro, funzionali a ciò che vogliamo ottenere.

Mettere in discussione gli input che riceviamo amplia inoltre la gamma delle possibili soluzioni e anche quello delle possibilità.

Ecco perché il Pensiero Critico rappresenta una skill tra le più richieste dal mondo del lavoro di oggi.

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