FORESTA: un nuovo concetto di libertà

LA FORESTA è il luogo dove ricordare e riallenare il quarto tra i grandi saperi che sta determinando la rivoluzione delle coscienze in atto: il saper essere. Ricordo infatti che il grande cambiamento di cui siamo partecipi consiste nell’integrazione di quattro grandi saperi: il saper fare, il saper avere, il saper apparire e il saper essere. Il vero talento dell’uomo del futuro sarà il SAPER ESSERE e questo arriva dalla CONSAPEVOLEZZA.
 

L’unico modo per modificare i nostri comportamenti diminuendone l’impatto negativo sull’ecosistema é renderci conto, aprire gli occhi. La consapevolezza è la chiave per curare le cause, e non i sintomi, della crisi di questa epoca. Le emergenze a cui assistiamo sono solo la conseguenza di secoli basati sulla competizione e caratterizzati dalla mancanza di consapevolezza. Sembra un paradosso, ma la precarietá con cui stiamo imparando a convivere potrebbe stimolarci abbastanza a maturare nuovi comportamenti. Oggi tutto è PRECARIO, le relazioni, la salute, il lavoro, le istituzioni, la politica, l’economia e c’è bisogno di un nuovo modello che punti ad evolvere e non più a crescere, in nome della sostenibilità di cui abbiamo vitale bisogno in tutti gli ambiti della nostra vita, dentro e fuori di noi. La precarietà ci costringerá ad agire dandoci l’opportunità di riattribuire il giusto valore alle cose avvicinandoci alla felicità.

Questo é il tempo della resa dei conti, perfettamente rappresentata dalla fiaba ‘I vestiti nuovi dell’imperatore’ di Hans Christian Andersen, dove un bambino nella sua purezza e mancanza di sovrastrutture mentali denuncia la realtà per così come evidentemente è. La realtà per così come realmente è deve cambiare e lo si può fare solo se rimettiamo la VITA al centro, se passiamo da una visione antropocentrica ad una biocentrica. 

La foresta è ambiente ideale, modello di un sapere capace di far succedere la vita, sempre e comunque. Modello di cooperazione, interconnessione e interdipendenza, di accettazione e verità. Entrando in questo ambiente ci si connette spontaneamente con queste logiche lasciando andare le sovrastrutture e trovando dentro se stessi il centro. La foresta è il luogo dove riusciamo a vedere la realtà così come realmente è grazie all’effetto della veduta d’insieme, dove rimettiamo al proprio posto il nostro ego ascoltando la sola esigenza della vita come diritto che appartiene a tutti. 

Perché nella foresta si sperimenta un nuovo concetto di libertà? Perché sperimentiamo la facoltà di essere al di là delle nostre identificazioni, non siamo il nostro ruolo o il nostro lavoro, siamo punto e ci esprimiamo per ciò che siamo: VITA. In più la foresta è libertà di respiro fornendoci la più alta qualità di aria che si possa desiderare, portandoci ad una sensazione di benessere generalizzato: l’aria e l’atmosfera della foresta regolarizzano la pressione sanguigna e la frequenza cardiaca, abbassano l’ormone dello stress, depurano il sangue dagli agenti inquinanti e abbassano gli zuccheri presenti, stimolano la creatività e l’intuizione, aumentano il senso di coesione sociale e di appartenenza aumentando la consapevolezza. 

Nella foresta si torna liberi, sani e felici come bambini, senza apparente motivo, semplicemente perché si ha la possibilità, lo spazio e il tempo di essere.

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