Radio Evolution Forum intervista Max Damioli sul Linguaggio Performativo.

Nuovo appuntamento con Max Damioli e Sara Serafini per Radio Evolution Forum: oggi si è parlato di Linguaggio Performativo.

 

Sara – “Ci hai parlato delle METATECNICHE: il Respiro, il Problem Solving Strategico e il LINGUAGGIO PERFORMATIVO. Ci parli di quest’ultimo? Che cosa è il LINGUAGGIO PERFORMATIVO?”

Max Damioli – “Il Linguaggio Performativo ha due funzioni: serve al dialogo interno nel senso che, le parole che usiamo per descrivere un’esperienza, creano la realtà di quell’esperienza. Inoltre consente nel parlare in pubblico di creare contesti narrativi anche di cose (apparentemente) molto noiose che hanno come obiettivo non di spiegare, ma di far sentire: non si occupa delle spiegazioni, ma delle sensazioni.”

 

Sara – “Significa che non si occupa tanto del contenuto, ma della CORNICE, del CONTESTO?”

Max Damioli – “esattamente: leonardo da vinci è diventato famoso come pittore non tanto per i soggetti che dipingeva, ma per i paesaggi che stavano dietro al soggetto…
Creare un contesto, una cornice narrativa avvincente, è decisamente più importante che raccontare un fatto in sé.
La stessa frase, in contesti diversi, assume significati diversi. Con il linguaggio performativo vogliamo creare un contesto, una cornice, in cui il significato del fatto in sé assume caratteristiche avvincenti, coinvolgenti, emozionanti: questo non spiega tanto il fatto, ma lo fa percepire in modo diverso, utile, orientato all’obiettivo della comunicazione.”

 

Sara – “Ci fai degli esempi?”

Max Damioli – “Certo! Quando ho cominciato a chiamare “BENATTIA” nel mio dialogo interiore una “MALATTIA” che mi teneva chiuso in un ospedale, assegnandole un significato di riflessione e non subendone soltanto gli effetti, ho cominciato a darle un significato di utilità, di pausa riflessiva, a goderne i vantaggi e ho sempre sorpreso i medici della velocità con cui risolvevo e abbreviavo la prognosi.
Quando in una discussione io do per scontato che l’altro abbia ragione e comincio a rispettare la sua posizione, invece di considerarlo un fastidioso intoppo alla mia teoria, improvvisamente l’altro smette di essere aggressivo e inizia a collaborare per trovare una sintesi che convinca entrambi.
E, per finire, l’uso di METAFORE, figura retorica che serve a trasferire un significato in qualcosa che certamente o probabilmente l’ascoltatore conosce bene e aiuta a comprendere (non a capire), a prendere dentro con maggiore facilità…COME BERE UN BICCHIERE D’ACQUA QUANDO SI HA SETE…”

 

La versione audio di questa intervista è disponibile sul canale Telegram di Evolution Forum.
Alla prossima puntata settimanale!

 

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