Sei sicuro che quello che dici è tutto quello che stai dicendo? L’importanza della comunicazione non verbale.

Siamo alla radio, Radio Evolution Forum, il mondo della comunicazione verbale per eccellenza questa volta  per parlare di: comunicazione non verbale. Quanto la componente non verbale influenza e determina la  nostra capacità di comunicare? È possibile imparare a fare in modo che quello che diciamo e come lo diciamo si rafforzino vicendevolmente? Lo abbiamo chiesto a Emanuele Maria Sacchi, intervistato per tutti noi da Sara Serafini.  

 

Sara – “Ben ritrovato Emanuele, Questa volta vorrei parlare con te di comunicazione non verbale. In  particolare quanto influenza ha il linguaggio del corpo sulla comunicazione?”  

Emanuele – “C’è una ricerca che è molto citata nel mondo della formazione e in tanti libri, è quella del  professor A. Mehrabian, nella quale si legge che il linguaggio del corpo influenza per il 55% la  comunicazione, il modo di parlare, quindi il tono della voce, il ritmo lo fanno per il 38% e che le parole, le singole parole solo il 7%.  

Queste percentuali sono, permettetemi il termine, delle bufale. Mi spiego, questa ricerca è assolutamente  seria, ma i dati sono attendibili nel momento in cui non c’è coerenza tra quello che si dice e come lo si dice.  

Un esempio. Se io dicessi: Sono tranquillo, ma con voce rotta, con affanno, o balbettando sarebbe evidente  che, quello che sto pronunciando con le parole, non corrisponde al mio modo di pronunciarle, che  risulterebbe assolutamente non tranquillo. Quando invece c’è coerenza tra quello che diciamo e come lo  diciamo, le percentuali cambiano, il significato delle parole diventa più importante, per fortuna, e influenza in maniera preponderante, anche se il linguaggio del corpo è sempre comunque una componente d’influenza”. 

 

Sara – “C’è un dubbio che mi gira per la testa, e chiedo a te un parere. È vero che le braccia conserte sono  un segnale di chiusura? “ 

Emanuele – “Questa è un’altra bufala, un’altra leggenda metropolitana. È vero che potrebbe essere un segnale di chiusura è altrettanto vero per che, quando si parla di linguaggio del corpo, c’è solo una regola scientificamente provata che dice che : tre indizi danno un risultato. Cioè se tengo le braccia conserte, tengo le spalle leggermente girate in copertura, e non mantengo un contatto visivo, questi tre indizi  insieme indicano un mio atteggiamento di chiusura. Come è facile intuire le braccia conserte in sé non sono  un segnale univoco, a volte le si tiene così forse perché si ha freddo, o semplicemente perché si è mangiato  troppo. Non possiamo appiccicare ad ogni micro-segnale del corpo un’etichetta, sarebbe superficiale”.  

 

Sara – “In chiusura ci suggerisci qualche trucco per poter comunicare meglio?” 

Emanuele – “Certo. Dovete sapere che nel mondo animale, e noi esseri umani siamo animali, tenere il  mento basso è segnale di resa. Tenere invece il mento leggermente alto, sottolineo leggermente, comunica  al nostro interlocutore sicurezza, tranquillità e forse anche un buon carisma personale. Un piccolo segnale come il mento leggermente alto è alla portata di tutti, tutti possono utilizzarlo. Un’altra posizione che  esprime molta fiducia in sé stesso, tranquillità, sicurezza, è quella di tenere le mani non incrociate, ma con i polpastrelli appoggiati l’uno all’altro. Se ci pensate questa è la posizione tipica di molte professioni, come avvocati, notai, commercialisti. Questi professionisti assumono spesso questa posizione con i polpastrelli leggermente appoggiati. Questo gesto suggerisce inconsciamente al nostro interlocutore, che siamo  persone sicure di sé, autorevoli, con una buona autostima, alle quali ci si può affidare”. 

Presi gli appunti? Adesso non rimane che mettere in pratica i preziosi consigli per cui ringraziamo come sempre Emanuele Maria Sacchi. Ma non mettete via il taccuino perché la prossima puntata di Radio  Evolution Forum, il canale di Telegram di Evolution Forum, è già in cantiere. Presto ancora tanti  suggerimenti, consigli, considerazioni e valutazioni utili per la nostra vita professionale e personale.

 

 

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