Parole: valgono solo il 7% di ciò che dici!

Lo sapevi che le parole in una conversazione valgono solo il 7 % in ciò che comunichi?

Quando comunichi con qualcuno trasmetti dei contenuti, delle informazioni.
Allo stesso tempo, il modo con cui comunichi crea fra te e il destinatario una relazione.
Ci sono quindi due livelli di comunicazione: informazione e relazione.
Mi spiego meglio: se ti dico “Ciao!” ti sto salutando (informazione), ma se lo dico controvoglia ti sto respingendo (relazione).
Quindi i due livelli di comunicazione possono essere in contraddizione, incongruenti.

Chi vince, in questi casi? Se mi saluti controvoglia mi sento respinto, non salutato.
Il “vero” significato della comunicazione è quindi da ricercarsi nel livello della relazione.

I 3 fattori che determinano la tua comunicazione
Quando parli con qualcuno, tre fattori determinano l’efficacia e l’effetto della tua comunicazione:

  1. Le parole che pronunci (verbale)
  2. La “voce” con cui le pronunci (paraverbale)
  3. “Tutto il resto”, primo fra tutti il linguaggio del tuo corpo (non verbale).

Quale dei tre fattori (verbale, paraverbale, non verbale) è il più importante?
Numerosi studi hanno permesso di stabilire una gerarchia di valori che il tuo interlocutore assegna alla conversazione:

  • Le tue parole (Verbale): 7%
  • Il tuo atteggiamento (Non verbale): 38%
  • La tua voce (Paraverbale): 55%

Questa gerarchia vale nel momento in cui c’è congruenza tra le tre modalità, cioè quando ti dico “Ciao!” per salutarti e non per respingerti.

Nota da queste percentuali quanto poco conta il contenuto, cioè l’informazione che dai, rispetto al timbro della voce e all’atteggiamento che adotti/postura del tuo corpo.

Quando parli con qualcuno, non limitarti a scegliere bene le parole (valgono solo il 7% in ciò che si comunica): scegli anche il tono di voce, l’espressione del viso, l’atteggiamento da tenere. Sono tanti i segnali che trasmetti, cerca sempre di averne il controllo.

Ricordati che la stessa frase può voler dire due cose opposte: “Complimenti! Sei stato davvero bravo” ad esempio, detta con voce piena di passione, mimica del viso decisa e rivolta all’interlocutore, gestualità del corpo che conferma il tutto, sarà percepita come complimento.

La stessa frase pronunciata con tono strafottente potrebbe già essere completamente diversa e trasmettere il contrario delle parole che dici.

Se ad esempio ci sono persone che comunicativamente “arrivano” e altre che nella loro vita dicono continuamente “Ah, ma io glielo avevo detto” e non riescono a farsi capire, è proprio per quanto appena spiegato.

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